12 Settembre 2009 in Architettura, Biblioteca, Blog, Recensioni

V. Cazzato – S. Polinato – TOPOGRAFIA DI PUGLIA

Post placeholder image

Vincenzo Cazzato – Simonetta Politano – TOPOGRAFIA DI PUGLIA

Atlante dei “Monumenti” trigonometrici

chiese, castelli, torri, fari, architetture rurale

a cura del Collegio dei Geometri di Lecce e Provincia

Mario Congedo Editore – febbraio 2001 – 289 p. ; ill. ; 30 cm

Pubblicazione fuori commercio stampata in 1.000 copie a cura del Collegio dei Geometri di Lecce, riporta in modo integrale tutti i “prospettini” dei punti trigonometrici dell’allora Terra d’Otranto e Terra di Bari, in pratica dell’intera Puglia.

All’indomani dell’Unità d’Italia, si avviano gli studi e le operazioni di campagna per rilevare  in modo organico e completo l’intero territorio nazionale. In particolare sono proprio le vecchie mappe  del Regno di Napoli (del Rizzi Zannoni) a essere  le più datate e le prime a dover essere aggiornate.

Sui punti geografici di migliore visibilità si istituiscono dei capisaldi  per consentire il puntamento da altri capisaldi in modo da formare una rete di triangolazioni  misurate con estrema precisione. I nodi, rilevati ed esattamente posizionati sulla carta sono poi utilizzati per posizionare esattamente tutti gli elementi di dettaglio del territorio. Sono triangolazioni di vario ordine. Le più importanti , quelle di primo ordine, sono impressionanti: coprono aree del territorio i cui lati del triangolo corrono, per dire, da Lecce a  Maglie, o da Lecce stesso fino in Albania. Il punto a Lecce è il suo altissimo campanile. Per puntarlo correttamente dalle sponde balcaniche è  necessario installarci sopra un elioscopio, in pratica un riflettore della luce solare in modo che dall’altra parte dell’adriatico ne sia visibile il riflesso. Accanto a questi punti più importati, seguono punti di minore ordine e distanza per posizionare  il resto dei piccoli centri o dei punti sfavoriti dall’osservazione ottica.

Un punto a Castro, sul castello, due ad Otranto, uno a Vitigliano, poi Vaste, Giuggianello, Nociglia, Castiglione, Montesano, ecc.. a formare un traliccio di lati i cui angoli sono misurati reciprocamente.  Perchè non ci sia dubbio, affinche il topografo non sbagli il posto da cui puntare e il punto da collimare, ogni punto è “istituzionalizzato”  con una breve scheda che riporta il disegno del fabbricato che lo ospita, il segno esatto da puntare (una croce, una cuspide o un nuovo  pilastrino appositamente aggiunto). Si scrivono consigli su come arrivarci, dove dormire, se bisognava portarsi una scala e come non confondersi tra paesi con tanti campanili.

I prospettini dei punti più interessanti e vicini a noi li trovate in questa galleria.

Più interessanti dei disegni delle architetture, che non sono poi cambiate di molto dal 1870-1873, sono alcune note che mettono sull’avviso i colleghi del topografo.

Di Castro veniamo a sapere che la strada per arrivare da Poggiardo era vecchia e si stimava un’ora e mezza di viaggio, che ad Arnesano sul campanile cresceva una palma, che la chiesa della Madonna della Campana di Casarano era appena raggiungibile su cavalcatura.
A Corigliano serve una scala e forse allargare il buco di accesso all’ultimo piano del campanile della chiesa matrice; A Cutrofiano non c’è da mangiare e dormire, a Galatina la chiesa di S. Caterina Novella è chiusa al culto ma il campanile è accessibile. Ad Otranto, il capitano Del Giudice, il 15 luglio 1872 annota che l’aria è pessima a cagione della palude e dei laghi Alimini. Annota pure che gli otrantini asseriscono di essere calunniati, e replica indirettamente annotando che in paese vi è una epidemia di vaiuolo e pure forte. Quella che in molti paesi sembra una nota tecnica sulla qualità dell’aria, come se al topografo interessasse la visibilità nelle ottiche di puntamento, in realtà è proprio un giudizio di stretta pertinenza igienica. Sono molti i posti giudicati insalubri e questo da un’idea dello stato del Salento prima delle bonifiche nell’otrantino e nell’ugentino.

A Specchia Preti bisogna stare attenti a non puntare una torretta di colombi vicina al campanile, non vi sono locande ma si può dormire in Municipio. Brutta aria a Taurisano, Uggiano La Chiesa. Nello stimare le distanze di Vitigliano si annota mezz’ora da Poggiardo e poi per Maglie altre due ore.
Il castello di Montesardo appartiene al barone Romasi, mentre la torre del castello di Nociglia è murata per essere usata a carcere (26 settembre 1870). Sulla masseria di S. Nicola di casole ad Otranto, appartenente ai signori De Marchi di Lecce, c’è un telegrafo semaforico.

A Specchia Preti, la dove nel secolo seguente si piantarono le antenne inventate dal Marconi, si pensò bene di replicare una piramide in pietra affianco al Pagliarone Russo per un punto del primo ordine. Da li era facile puntare Lecce, lo Ionio e l’Adriatico e pure l’Albania. Nella costruzione, la punta pensò bene di piegarsi su un lato nord e la piramide venne un po arrangiata.




Lascia un commento

Tecniche e tradizioni locali del Salento. Dalle tecniche edilizie alle pratiche quotidiane. Un po di contributi tra tecnica pura e semplice tradizione orale.

La pagina sul telaio salentino.

Lo schema e gli elementi del telaio per tessere a licci e pettine della tradizione italiana. Dalla fase dell'orditura, il montaggio dell'ordito e dei componenti. I meccanismi di comando per la tessutura artigianale. Una raccolta di termini dialettali dei suoi componenti. L'articolo qui.

I tufi di Puglia

Un saggio sulle pietre di Puglia, sull'uso in edilizia della Pietra Leccese, le tecniche di restauro e conservazione.

I ricordi di un adolescente sul Largo di San Vito ad Ortelle, luogo di libertà ed anarchia. Un lungo flashback sulla vita di una comunità e di un luogo molto particolare. Racconti di taglio autobiografico per descrivere usi e costumi, vizi e virtù di una piccola comunità negli anni settanta al sole di uno spazio antico e misterioso. Dalla descrizione dei luoghi alle tante libertà che su questi spazi la comunità ortellese ha svolto in tanti secoli. Fu cava, discarica, giardini, campo da gioco, culto, cimitero, fiere, feste, gioco, tutto insieme e in solo posto. Il mondo visto da qui in compagnia dei coetanei tra la fine dell'era arcaica e i tempi moderni. La fine del mondo agricolo e dei giochi poveri. I segni del boom demografico degli anni sessanta. Un paese sano e vitale pieno di ingenue speranze. Qui la prefazione

Una raccolta di tanti piccoli documenti di interesse storico locale. Saggi raccolti da scritti editi ed inediti e da riviste del passato, commentati e integrati in articoli più organici per una facile lettura.

Tra questi la Storia delle Confraternite in Ortelle da un saggio di F. G. Cerfeda. documenti originali dall'Archivio diocesano. E ancora sul tema, la cappa dei Confratelli. Storia delle Confraternite, delle regole e l'evoluzione delle associazioni laiche. Un articolo sulla veste delle varie confraternite.

Nella sezione Biblioteca sono recensite le più importanti fonti bibliografiche di interesse. I testi più antichi o di dificile reperimento sono disponibili al download in formato .pdf

Pagine speciali sono dedicate al Castello di Castro, con informazioni e disegni originali ripresi dai lavori di restauro. Un'ampia documentazione sulle vicende delle ricerce archelogiche svolte nel territorio di Castro è disponibile con l'ausilio di grafici e video documentali.

By browsing this website, you agree to our privacy policy.
I Agree