28 Ottobre 2013 in Biblioteca, Blog, Notizie, Tradizioni

Maestro Antonuccio Lazzari, tra pupi e statue

Gianluigi Lazzari, tra lettere e poesie, cura da tempo la memoria del nostro paese, aiutandosi così nei suoi studi e regalandoci un futuro un po più ricco di sorprese. Nel 1996, con un piccolo registratore a cassette, invita l’ultraottantenne Antonio Lazzari a ricordare una parte della sua vita e in particolare i suoi lavori di cartapestaio, i suoi presepi e la cura da lui personalmente prestata alla statuaria religiosa castrense.

Sono tutti ricordi di prima mano, di un cittadino che è sempre stato presente e protagonista nella vita sociale del paese, sia come artigiano del legno, sia come maestro d’ascia, poi artista e restauratore della cartapesta, creatore di innumerevoli presepi e inventore di carri allegorici per tanti Carnevale. Di lui si racconta che fu sempre abbondante, dal suo appetito a tavola fino alle dimensioni delle sue creature artistiche. Un modellino di barca in legno per ogni nipote,  un viaggio di ritorno dall’Albania a dir poco roccambolesco,  un lampadario in salotto da dover rinforzare il solaio, un carro di carnevale che dovettero tagliare le ante della porta per farlo uscire fino a una casa così kitsch da finire sulle scatole dei cerini degli anni ’70. Il vezzo di colorarsi i baffi e i capelli e finanche il cappello, un borsalino bianco negli ultimi anni, un pezzo di tavola in mano anche per strada.

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La lunga intervista, che è semplicemente da ascoltare, è stata divisa per comodità in tre parti. Nella prima i ricordi dell’infanzia e l’apprendistato, nella seconda le esperienze coi presepi, la terza, la principale, le testimonianze dirette sulla statuaria religiosa delle chiese di Castro e la conoscenza avuta coi maggiori cartapestai leccesi.

 La giovinezza e l’apprendistato

I Presepi

Le statue dei santi

Biografia:

Antonio LAZZARI, meglio noto come Mesciu Ntunucciu LAZZARI, nasce a Castro il 3 marzo del 1911 dai coniugi Giuseppe Antonio Lazzari (di Pantaleo) e Annunziata Lazzari (di Ippazio Antonio).
Nel 1915/30 frequenta dapprima la bottega del maestro falegname Luigi Capraro, di Castro, per poi andare a Marittima, presso maestro Vitale Mariano, e a Surano, presso maestro Paolo.
Dal 1940 al 1943 partecipa alla seconda guerra mondiale. Viene quindi mandato a Torino e poi in all’aeroporto di Valona, in Albania, dove rimane anche dopo l’armistizio dell’otto di settembre 1943. Ritorna in Italia il 25 settembre del 1945. Sbarca dapprima a Brindisi e poi rientra a Castro dove riprende a fare il suo mestiere di falegname.
Inizia anche a frequentare a Lecce le botteghe dei maestri cartapestai e si innamora di quest’arte.
Per il Natale del 1945 il primo grande presepe richiestogli da don Luigi Rausa per il Santuario della “Madonna del Rosario di Pompei”.
Si sposa con Annunziata Fersini ( di Michele) il 18 ottobre 1947.
Allestisce presepi nel Santuario ancora dal 1947 al 1956.
Nel 1956 realizza su commissione una barca di metri 9,00 di lunghezza per 2,50 di larghezza.
Dal 1957 al 1974 realizza il presepe nei locali della attuale pescheria Ciullo, al porto, per la gioia di tanti visitatori di Castro e dell’intera provincia.
Dal 1974 al 1977 realizza il presepe nei locali dell’attuale ferramenta Fersini, dove, ancora, entrando, sulla destra ed in alto, si può ammirare il castello in cartone e legno di re Erode.
Dal 1978 al 1980 allestisce il presepe nel Castello di Castro. Dal 1980 al 1983 il presepe è realizzato nelle sale del palazzo vescovile.

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A questa attività creativa nel corso degli anni si aggiunge la creazione di carri allegorici (balene, pesci, puffi, coccodrilli ecc.) per i carnevali, ma anche di enormi e splendidi baldacchini per decorare le barche che di anno in anno portano in processione la Madonna del Rosario di Pompei. Ma anche per la Madonna Annunziata ha un pensiero: ogni volta che ritorna da Lecce dopo un restauro viene accolta da una enorme gondola preparatagli dal maestro.
Muore a Castro il 14 ottobre 2003.




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