8 Luglio 2014 in Blog, Notizie, Territorio, Tradizioni

Cos’è un Wine Festival

Al di là dell’inglesismo, che spiazza l’anziano col sandalo e il bermuda, ma acchiappa il giovane very very cool, una rassegna di vini resta sempre una grande occasione. Un’occasione soprattutto per chi di vini ne capisce poco o nulla.  Il vero intenditore frequenta un festival del vino giusto per scambiare due chiacchiere con l’amico espositore, col collega sommelier, con gli organizzatori, ma lui i vini delle aziende salentine, vecchie e nuove, ormai li conosce già perfettamente. Sfatiamo dunque la prima impressione che una rassegna, un wine festival o una degustazione  sia roba solo per intenditori.

10496173_10204388705745706_6570571050447136701_o

Terminata anche l’edizione 2014 del Castro Wine Festival ci sentiamo di poter scrivere che queste rassegne debbano essere frequentate piuttosto da chi vuole iniziare un percorso di conoscenza del vino in una occasione unica e irripetibile. Nello spesso posto e nello stesso momento, per esempio a Castro, si è potuta cogliere l’opportunità di assaggiare in due serate diverse non meno di 200 vini salentini e cominciare a riprendersi quella conoscenza in materia che era naturale e scontata per i nostri padri. Col bicchiere in mano, i vini sui tavoli alla giusta temperatura e  l’esperto sommelier che non si imbarazza a rispondere a ogni nostra domanda anche la più stupida e ignorante possibile. Se è sicuro che mai compreremo in vita nostra per un confronto duecento tipi di vino in un negozio o riusciremo a convincere il titolare di una enoteca a stappare per un assaggio altrettante bottiglie, in occasione di un Wine Festival si ha la libertà di esplorare ogni proposta solo fino alle nostre capacità fisiche.

10397229_10204388714505925_3539531975540374201_o

Sono queste rassegne l’occasione per liberarsi di un complesso di inferiorità e riprendere il filo di una cultura storica di questa regione generosissima di vitigni e di vini. Capire da dove spunta questo Negroamaro e questo Primitivo che oggi riempie i tavoli degli espositori e le pagine dei giornali alla moda e capire che in fondo è quello stesso vino che decenni fa andava a riempire i bottiglioni anonimi dei negozi, i bicchieri delle bettole e a migliorare tutti i vini del centro Europa. O sapere perchè il Salento ama il rosato e che il rosato si fa con le stesse uve nere del vino rosso. Così come un buon bianco può uscire anche dagli stessi acini scuri avendo cura di non lasciare mai in fermentazione il succo degli acini con la buccia. Non è un percorso della conoscenza molto lungo, per i vitigni basta imparare che le uve fondamentali dei vini salentini sono pochissimi, da quelli storici come il Primitivo, Il Negroamaro, l’Aleatico, la Malvasia Nera e Bianca, il Bianco di Alessano a quelli di recente impianto come il Montepulciano, il Greco o il Fiano.

10499588_10204388720426073_2841098460952352922_o

Non troverete mai una miscela di un solo vitigno in un vino salentino: la Malvasia addolcisce il Negroamaro, il Bianco di Alessano si intona col Verdeca, solo il Primitivo vive da solo ed è l’unico rosso che io so riconoscere solo portandolo al naso.

Ogni azienda salentina produce in genere un buon rosso, un buon rosato e un buon bianco. Se poi vuole allargare l’offerta,  può produrre anche dei vini speciali come quelli dolci selezionando vitigni con uve tendenzialmente più dolci o semplicemente ritardando il taglio delle uve o ricorrendo alla tecnica dei vini passiti. Può produrre un vino da dessert, anche rossi, o bianchi frizzanti, dolci o secchi. Dopo alcune sperimentazioni in Capitanata, anche nel Salento si sta sperimentando la produzione di vini spumante.

Sono questi vini speciali, come le riserve (invecchiati), i barricati (maturati in legno) che in genere intrigano il frequentatore dei Wine Festivals e che gli espositori propongono maggiormente all’assaggio. Ma non bisogna dimenticare di iniziare il percorso della conoscenza dai vini base salentini chiedendo al sommelier di far assaggiare prima le miscele tradizionali che sono ormai prodotte tutte da bravissimi enologi e conservano poco dei difetti della vinificazione artigianale del passato.

10382032_10204388724066164_7712986881901779829_o

Il Castro Wine Festival si svolge nella prima settimana di luglio nel vecchio borgo cintato dell’acropoli di Castro alta, ed è una delle rassegne meglio organizzate e più eleganti delle manifestazioni che valorizzano uno dei prodotti agro-alimentari più importanti della Puglia.

Dispersi tra tante piazzette, cortili e terrazze alcune dozzine di esperti sommelier vi aspettano,  senza attesa, per un assaggio, un consiglio o uno scambio di opinioni. Un percorso di conoscenza che potrete continuare in ogni altra rassegna del Salento perchè  un Wine Festival è tutto tranne che una riunione di perfetti intenditori.




Lascia un commento

Tecniche e tradizioni locali del Salento. Dalle tecniche edilizie alle pratiche quotidiane. Un po di contributi tra tecnica pura e semplice tradizione orale.

La pagina sul telaio salentino.

Lo schema e gli elementi del telaio per tessere a licci e pettine della tradizione italiana. Dalla fase dell'orditura, il montaggio dell'ordito e dei componenti. I meccanismi di comando per la tessutura artigianale. Una raccolta di termini dialettali dei suoi componenti. L'articolo qui.

I tufi di Puglia

Un saggio sulle pietre di Puglia, sull'uso in edilizia della Pietra Leccese, le tecniche di restauro e conservazione.

I ricordi di un adolescente sul Largo di San Vito ad Ortelle, luogo di libertà ed anarchia. Un lungo flashback sulla vita di una comunità e di un luogo molto particolare. Racconti di taglio autobiografico per descrivere usi e costumi, vizi e virtù di una piccola comunità negli anni settanta al sole di uno spazio antico e misterioso. Dalla descrizione dei luoghi alle tante libertà che su questi spazi la comunità ortellese ha svolto in tanti secoli. Fu cava, discarica, giardini, campo da gioco, culto, cimitero, fiere, feste, gioco, tutto insieme e in solo posto. Il mondo visto da qui in compagnia dei coetanei tra la fine dell'era arcaica e i tempi moderni. La fine del mondo agricolo e dei giochi poveri. I segni del boom demografico degli anni sessanta. Un paese sano e vitale pieno di ingenue speranze. Qui la prefazione

Una raccolta di tanti piccoli documenti di interesse storico locale. Saggi raccolti da scritti editi ed inediti e da riviste del passato, commentati e integrati in articoli più organici per una facile lettura.

Tra questi la Storia delle Confraternite in Ortelle da un saggio di F. G. Cerfeda. documenti originali dall'Archivio diocesano. E ancora sul tema, la cappa dei Confratelli. Storia delle Confraternite, delle regole e l'evoluzione delle associazioni laiche. Un articolo sulla veste delle varie confraternite.

Nella sezione Biblioteca sono recensite le più importanti fonti bibliografiche di interesse. I testi più antichi o di dificile reperimento sono disponibili al download in formato .pdf

Pagine speciali sono dedicate al Castello di Castro, con informazioni e disegni originali ripresi dai lavori di restauro. Un'ampia documentazione sulle vicende delle ricerce archelogiche svolte nel territorio di Castro è disponibile con l'ausilio di grafici e video documentali.

By browsing this website, you agree to our privacy policy.
I Agree