Giugno 2001

Dopo le due campagne di scavo dell'estate 2000, sempre a cura dell'Università di Lecce, i lavori di scavo vengono ripresi. La campagna si propone di acquisire ulteriori informazioni sulla struttura architettonica ed altri riscontri utili alla datazione della struttura e dell'acropoli di Castro nel suo complesso. Si concluderà, inaspettatamente, con la scoperta di un impianto murario ancora più ampio e meglio definito di quello sospettato, che all'imponenza dell'altezza già osservata l'anno prima aggiunge uno spessore delle mura di inusuale frequenza. Al termine della campagna di scavo non saranno, tuttavia, ancora esplorati in modo definitivo i limiti ed il livello di fondazione delle mura, lasciando ancora aperta la fase della ricerca e dell'esplorazione.

I massi in fondazione alle mure spagnole, che si staccavano, perperdicolarmente alle file ben assettate del nucleo messapico, non sono più semplici blocchi in crollo, ma file regolari, anche se frettolose, poste a scandire l'empleton (riempimento) del sacco murario interno. Perchè questa è la novità di questa campagna di scavi: quello che sembrava essere il paramento esterno delle mura è in realta la faccia interna del nucleo listato del lato dell'acropoli. Il muro si spinge verso l'esterno molto oltre le mura aragonesi e dopo circa 3,00 metri di empleton scandito da filari di blocchi, termina verso l'esterno della cinta con una nuova muratura ben assesta, composta da ben 4 moduli (doppio filare) la cui base non è ancora, in questa fase, raggiunta.

La foto documenta la profondità e la larghezza dello scavo oltre le mura medioevali. L'ammasso interno delle stesse mura spagnole non è stato ancora ben ripulito e riserverà anch'esso nuove sorprese.