Aprile 2000

I lavori del completamento della fognatura nera dell'acropoli di Castro volgono ormai alla ultimazione. Il punto di uscita del collettore, che dovrà attraversare in qualche modo la vecchia cortina muraria aragonese, viene individuato in prossimità del vecchio tratto diruto di mura aderente alla Torre Aragonese a Sud-Est. Si approfitterà poi dei lavori in corso per risarcire tutta la parte muraria crollata e restaurare in modo definitivo uno dei tratti ancora integri delle vecchie mura medioevali di Castro.

I lavori di pulizia e scavo, per la ricerca di un efficace piano di fondazione al nuovo muro, riservano ben presto una sorpresa: un tripla fila di blocchi ciclopici che benchè riattata e manomessa per consentire l'assetto della nuova cortina spagnola, appare sicuramente originale e degna di studio.

Ritrovamenti occasionali di blocchi megalitici, negli anni passati, erano stati denunciati in più punti esterni all'acropoli, tanto da far pensare a una sicura attività nel periodo ellenistico su tutto il promontorio di Castro, ma con l'eccezione del ritrovamento in provssimità del vecchi municipio, mai si era atteso ad uno studio organico del ritrovamento.

A seguito della formale denuncia presentata dall'amministrazione comunale, nel maggio 2000 a cura della Soprintendenza e dell'Università di Lecce, la massa muraria viene completamente esposta e ripulita estendendo la ricerca anche alla immediata fascia di terreno antistante. L'indagine consente di individuare esattamente i vecchi piani di posa delle mura aragonesi, spesso ottenuti con lo scalpellamento dei vecchi blocchi messapici per adeguarne l'innesto ai nuovi filari. Sul terrapieno antistante affiorano nuovi blocchi megalitici ritenuti, ad una prima valutazione, in crollo dalla muratura principale.

Tuttavia , l'analisi dei reperti rinvenuti nei terreni presenti negli interstizi dei blocchi in crollo, rileva una estrema antichità degli stessi lasciando numerosi dubbi per l'incredibile commistione di oggetti di epoca medioevale, ma anche di una forte presenza di ceramica di età ellenistica (IV a.C.) del tipo a vernice nera.

 

Nella foto un triplo ordine di conci calcarenitici di età ellenistica. La faccia fotografata risulta scalpellata per adattarla al successivo rivestimento con conci di dimensioni più piccole in epoca medioevale.