LA TORRE (a) CAVALIERE

 

Torre a Cavaliere perchè posta come scritto nella storia dell'architettura militare a cavaliere delle mura. Di volta in volta alzata ed abbassata secondo le tecniche militari delle varie epoca, è comune riscontrare nei tanti castelli medioevali la presenza di una torre più alta posta a cavallo delle mura esterne del castello. Alzata nel medioevo per facilitare l'avvistamento e la difesa e poi riabbassata con l'arrivo delle artiglierie la nostra torre forse nasce federiciana. A pianta quadrata con lato esterno di circa 7 metri snella e piombata come le tante torri normanne, dovra rivestirsi di una nuova pelle su tutto il contorno e farsi proteggere sul lato di terra (nord) da un forte rialzo della cortina esterna e dal contrafforte. Sul lato di terra e di mare porta due batterie e consente su tutti e quattro i lati la difesa arretrata del castello stesso in caso di assalto. A ovest difende la torre di sud-ovest e da questa riceve protezione. Perplessità per la batteria rivolta verso la vecchia cattedrale nel cuore dell'acropoli: troppo lontano il mare troppo bassa l'acropoli. L'applicazione di una nuova cerchiatura in muratura dello spessore di circa 1,50 la rende piu tozza e più adatta agli urti dei proiettili. Sul lato nord, interno alla sala adiacente, è ancora possibile vedere l'unico tratto di paramento originario interno (aggraziato da un motivo a gradone comune solo al paramento esterno della cortina ovest). La foto in alto raffigura lo stato prelimire al primo intervento. E' ancora presente sulla copertura il vano torretta per l'avvistamento approntato dalla Marina Militare Italiana nel corso della seconda guerra mondiale. In basso sul cortile è ancora visibile il porticato con volta a botte.

Lo studio preliminare agli interventi hanno evidenziato un dissesto principale legato alla infelice soluzione di applicare sul lato nord il successivo rivestimento murario in appoggio alle volte dei vani inferiori adiacenti. L'apertura di due varchi ulteriori, uno per l'accesso al piano terra della torre ed uno alla sala adiacente hanno ulterirmente compromesso la staticità della muratura al livello del cortile. Lo scoppio delle murature è stato inevitabile e l'intera struttura si è riassesta su nuovi e sempre più deboli vincoli. L'abbassamento dell'angolo nord-ovest è stato tuttavia inevitale e ha comportato per rotazione un fessura subverticale che all'estremo superiore della torre è stato misurato in circa cinque-sette centimentri, in avanzamento. Assieme alla torre circolare, la Torre Cavaliere è senza dubbio l'elemento più significativo del castello e su di essa vengono concentrate molte delle risorse economiche del terzo intervento. La foto in basso illustra una fase del programma di incatenatura angustiata dai forti venti di sirocco che hanno danneggiato più volte le ponteggiature di servizio.

Le fratture pricipali sono state monitorate con l'inserzione di vetrini a farfalla e continuamente ispezionate, anche per il controllo degli effetti delle diffuse operazioni di foratura per l'inserzione di chiodature, incatenature ed iniezione che hanno introdotto nell'ammasso murario notevoli quantità di acqua con possibili effetti transitori di indebolimento. La foto in basso illustra una delle teste delle catene. Per consentire la scomparsa della flangia all'interno della muratura è stato necessario iniettare in modo estremamente accurato tutto l'ammasso murario retrostante al paramento esterno. I carotaggi di perforazione hanno estratto notevoli campioni di pietra calcarea dura locale denunciando uin riempimento sommario all'interno dello strato murario.

 La presenza di numerose aperture su più livelli ha richiesto un attento studio ed una perforazione accurata del percorso di ogni catena.


 
  L'applicazione del secondo strato murario è coevo alla costruzione di alcuni vani (due) in aderenza a piano primo. La scarsa cura posta alla costruzione degli assetti di quella parte di muratura in corrispondenza del rinfianco delle volte in aderenza, la presenza dell'imposta ('mpisa) e di alcune coloriture a calce, la presenza di resti di finestrature sul lato della Piazza danno per certa la presenza di due vani di cui uno (quello prossimo alla torre) con copertura in muratura.

 
  

 



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